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Detartrasi e igiene professionale
Perché è importante la pulizia dei denti per togliere il tartaro (detartrasi)?

Detartrasi - Rimozione tartaro - Pulizia dei dentiIl tartaro è un deposito di sali che, soprattutto di notte, precipitano dalla saliva e si accumulano nel solco gengivale, se l'igiene quotidiana (spazzolamento dei denti, idropulsore, filo interdentale…) non ha rimosso completamente la placca.
La detartrasi è una manovra di igiene professionale che rimuove il tartaro accumulato nel tempo: è importante farla almeno una volta all'anno e in maniera professionalmente molto accurata da parte di personale esperto, ma a seconda della qualità saliva e della precisione nell'igiene quotidiana può essere necessario ripeterla anche ogni 6 mesi o, nei casi di malattie gengivali importanti, anche ogni 4 mesi.
Le nostre Igieniste, di esperienza ultradecennale, sapranno anche consigliare e verificare le manovre di igiene domiciliare quotidiana piu’ appropriate ad ogni singolo paziente.

Che cosa succede se non si rimuove il tartaro regolarmente?

Il tartaro si accumula nel solco gengivale e irrita le gengive, perché permette ai batteri di annidarsi al suo interno.
Le gengive irritate si separano dal dente e al posto di un solco sottile si crea una tasca profonda, impossibile da pulire con lo spazzolino; le gengive iniziano a sanguinare e a infiammarsi, mentre l'osso inizia lentamente a ritirarsi, scoprendo una parte della radice del dente.

Cosa può succedere se le gengive sono irritate?

Le gengive sanguinano spesso e si può sentire un cattivo gusto in bocca e un alito cattivo soprattutto al mattino e dopo i pasti: infatti il cibo si accumula nelle tasche gengivali e letteralmente "marcisce", creando un gusto e un odore spiacevoli.
In questa fase della malattia la detartrasi non è più sufficiente e bisogna intervenire con una terapia che uccida i batteri (sterilizzazione della tasca); se non si interviene in tempo le gengive e l'osso si possono ritirare così tanto che il dente può iniziare a muoversi.

Cosa si può fare quando le gengive sono così ritirate da sentire il dente muoversi?

Purtroppo in questo caso la malattia parodontale è giunta a uno stadio molto avanzato: la detartrasi non è più sufficiente. Nei casi in cui la tasca non è troppo profonda e/o larga è possibile recuperare parzialmente la salute delle gengive con la terapia laser che uccide i batteri e stimola le gengive a "attaccarsi" nuovamente al dente.
Se però la tasca è troppo grande, è necessario estrarre il dente, perché la malattia non si estenda anche ai denti vicini; il dente estratto può essere sostituito con un impianto (in certi casi può essere necessario anche ricostruire l'osso che si è ritirato).

….OCCORE COSI’ TANTO TEMPO PER FARE LA PULIZIA DEI DENTI IN STUDIO?

La seduta di detartrasi o igiene orale professionale (pulizia dei denti) ha come scopi, dettati dal rispetto dei protocolli e linee guida universalmente insegnate e conosciute, quelli di:
  • Rimuovere completamente tutta la placca e il tartaro sopra e sotto gengivale intorno a ciascun dente (ultrasuoni).
  • Rifinire e levigare il contorno sopra e sotto gengivale di ogni dente (mediante strumenti a mano = curette) al fine di ottenere una superficie il più possibile liscia (levigatura).
  • Passare la pasta da lucidatura con coppette (polish) intorno a ogni dente per avere una superficie ancora più liscia (per evitare l’adesione della placca) e bianca.
  • Dare al paziente informazioni e istruzioni circa un corretto mantenimento (uso corretto di spazzolino e filo) per ritardare la riformazione di placca e tartaro e prevenire la malattia paradontale (piorrea), provando con l’igenista le tecniche corrette.
ORA DUE CONTI FACILI FACILI

Quanti denti abbiamo in bocca?   

28

Quanto tempo medio occorrerà per ogni dente per eseguire bene tutto quanto sopra esposto? 
A non perdere tempo almeno 3 minuti, in media, con variazioni legate alla produzione e accumulo individuale di tartaro.

Quanto fa 28 (numeri di denti) X 3 minuti?
84 minuti, circa un’ora e trenta.


A questa ora e mezza va aggiunto il tempo per dare le istruzioni, risciacquare, far riposare qualche secondo; ci avviciniamo così intorno  a un’ora e quarantacinque minuti/due ore. A conti fatti, ecco spiegato l’arcano!


Ne deriva anche un’altra conclusione degna di riflessione:
  • Che una detartrasi fatta in tre quarti d’ora ( o peggio in mezz’ora) non può che essere  frettolosa e poco accurata,  fatta tanto per farla, senza rispetto delle linee guida.
  • Che si è dimostrato più dannosa che inutile, perché sul dente ruvido il tartaro si riforma anche più velocemente e la placca batterica aderisce meglio.
  • In questo caso sì sono soldi buttati!

Questo modo di fare detartrasi in fretta a noi sembra inutile, dannoso e poco rispettoso della tutela della salute del paziente, pertanto…a noi non interessa!

Sul nostro sito www.balicchia.it potete ciccare sul pulsante linee guida del Ministero della Salute per l’età adulta: capitolo malattia paradontale, raccomandazioni 4 e 5.
 
Balicchia Dr. Claudio Medico Chirurgo-Odontoiatra
sede legale : Str. della Piana n. 98, Scapezzano Senigallia - sede operativa: Corso 2 Giugno, 26 Senigallia - P.I. 00855000428 / C.F. BLCCLD56S24I608F - tel. 071659289 - posta certificata: balicchia@netpec.net - posta elettronica: info@balicchia.it - Laureato in Medicina e Chirurgia c/o Universita degli Studi di Ancona in data 20/07/1982 - Perfezionato in Endodonzia c/o Universita Politecnica delle Marche Anno Accademico 2002/2003 (DPR 860 del 07/03/2003) - Iscritto all'Albo dei Medici Chirurghi della Prov. di Ancona n. 3197 - Iscritto all'Albo degli Odontoiatri della Prov. di Ancona n. 199

Il messaggio informativo contenuto nel presente sito e diramato nel rispetto delle linee-guida inerenti l'applicazione degli artt.55-56-57 del Codice di Deontologia Medica, con comunicazione tramite posta elettronica certificata all'Ordine dei Medici Chirurghi-Odontoiatri della Prov. di Ancona in data 15/03/2011.



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